Sopra un lungo tavolo, simile a quelle delle feste popolari e illuminato da una treccia di lampadine colorate è immaginato un quartiere operaio. Ci sono le case, la chiesa, il filare di pioppi e gli abitanti che sembrano le statuine di un presepio napoletano. La tovaglia di carta è il piazzale asfaltato e allo stesso tempo lo schermo del cinema all’aperto, ma anche un grande foglio di quaderno disseminato di calcoli, scarabocchi e schizzi preparatori. E questo perché l’anima di tutte le storie dello spettacolo è la meccanica, la curiosità che riempie il tempo inseguendo carrucole, leve, ruote azionate dal vento o dall’acqua cui affidare un pensiero, un verso, una frase che non si fermi.
regia di Gyula Molnar
sculture Gigio Brunello
suoni e rumori Lorenzo Brutti
opere in ferro Elis Fraccaro
musiche originali di Gigio Brunello arrangiate ed eseguite da David Boato (Tromba), Marco Ponchiroli (Pianoforte). Rosa Brunello (Basso elettrico)
Gigio Brunello (Italia)
Teatro Vittoria | 17 ottobre 2010 |
Durata 65 minuti