Il Processo è quello ineluttabile e virale del mondo in cui viviamo oggi: prodotto da un meccanismo acefalo il cui unico scopo è la sopravvivenza, fatto di camere di sorveglianza, pubblicità pervasiva, sovraccarico di informazioni finalizzate a limitare la nostra capacità di scegliere. Ma l’arresto di K è anche un sintomo, un segnale che arriva troppo tardi, e che K non riesce a decifrare. In questo mondo, K, l’accusato, perde senso, storia e identità per diventare una variabile perfettamente sostituibile. K. non ha strumenti, cerca inutilmente di aggrapparsi alle rassicuranti regole del suo piccolo mondo, dove l’esistenza è profondamente annidata nell’ordine (“Qui tutte le leggi sono in vigore”), mentre tutto gli sta scivolando di mano. L’arresto distrugge lentamente la su piccola logica e avvia una catena di tentativi disperanti e impari di confronto con il Meccanismo e con la parte più nascosta della sua psiche. Più K. si avvicina al Meccanismo più la sua lucidità si fa labile. K. è colpevole di voler comprendere secondo le regole ciò che tutti semplicemente subiscono: “ciò che è sacrilego per il grande orologio è che qualcuno tenti di capirne il meccanismo”.
Cavallerizza – manica corta
dal 21/10/09 al 22/10/09 | prima nazionale – ore 20.00