«L’operetta amorale con cui definisco questo spettacolo – scrive Emma Dante – è un atto unico di carattere popolare in cui la recitazione si alterna col canto e l’argomento che viene trattato non ha relazione con la comune morale. Protagoniste sono le puttane (pulle in palermitano), quattro travestiti e un trans che contemplano madonne a tinte accese, vestite di stras, piume di struzzo, pizzi, lustrini e guepiere. Attraverso un processo di metempsicosi, tre fate guidate da Mab, la levatrice delle fate, trasferiscono nelle pulle la loro anima femminile, incarnandosi in un ibrido che sta a metà tra i due sessi. Il miracolo è teso a compiere un rovesciamento del femminile sul maschile senza dover subire l’operazione o la scomunica di un bigotto Cardinale».
Favola ambigua e trasgressiva, cantata e ballata, Le pulle, è una riflessione sul corpo, esibito, trasformato, violentato, che non tralascia le tematiche care a Emma Dante: il Sud opprimente e intollerante, la presenza soffocante della famiglia, la religiosità pagana che sopravvive ancora nella società.
Una regina Mab che proviene dallo shakespeariano Romeo e Giulietta, aiutata da tre fate, affida le sorti di cinque pulle, anzi di cinque prostitute transessuali, perché le liberino dalla loro natura maschile. Canzoni, monologhi e immagini accompagnano la storia di Rosi, aspirante ballerina che sulle note del Lago dei Cigni racconta lo stupro subito, o di Sara, vittima dell’angoscia di avere un fisico bello e magro, di Moira, prostituta bambina per fame, di Ata o di Stellina, vite accomunate da sogni che si infrangono contro una cultura violenta e repressiva, incapace di accogliere la diversità e al contempo capace di accettarne la prostituzione. Storie di ordinaria ferocia, che il talento di Emma Dante racconta con potenza poetica insuperabile.
Teatro Carignano
dal 21/10/2009 al 22/10/2009 - 21.30