Utopia

 

La parola utopia è tornata preponderante nel lessico politico dopo decenni di ostracismo. In pochi mesi la caduta del modello ultra-economico liberale e il discredito totale del sistema ha riaperto il dibattito sull’essenza della nostra società. Leo Bassi, clown dell’anticonformismo, performer e giullare propone a Torino il suo ultimo lavoro per riflettere “sul possibile”. «Quando debuttò Utopia, all’inizio del 2009 – scrive Leo bassi – il Down Jones aveva perso circa seimila punti e il sistema neoliberale stava affondando vistosamente. Saltando tutti i dogmi del libero mercato, Barak Obama, presidente degli Stati Uniti, si impegnava a salvare banche e imprese private con il denaro pubblico al fine di evitare un disastro economico. Questo avvenimento, imprevedibile quando iniziai a pensare al mio nuovo spettacolo consente di apprezzare la forza degli argomenti della più ambiziosa delle mie opere Utopia, che parla del mondo dimenticato delle vere utopie progressiste del diciannovesimo secolo che continuano ad ispirare i partiti di sinistra odierni». La mancanza di passione da parte dei partiti della sinistra istituzionale, non solo in Spagna ma in tutta Europa. Un mondo burocratico, profondamente annoiato nel suo “centrismo”, che non ispira le generazioni future, prive di speranza e senza direzione.

di e con Leo Bassi

Teatro Alfil (Spagna – Stati Uniti)

Teatro Gobetti | Durata 2h

2 novembre 2010 | ore 21.00

3 novembre 2010 | ore 20.00

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