Secondo testo di Tim Crouch messo in scena da Accademia degli Artefatti, secondo tassello del dittico Ab – uso, An Oak Tree porta nel titolo l’immagine della quercia, albero solido e longevo, simbolo fin dall’antichità di forza, dignità, virilità, perseveranza, ma anche albero feticcio, emblema di una natura che assiste impotente alla violenza umana. In scena, un ipnotizzatore, un professionista dell’illusione, un uomo abituato a gestire finzione e credulità. La storia che racconta sfuma rapidamente dalla commedia alla tragedia, amplificata dalla reazione che si instaura in scena tra il protagonista-imbonitore e una spalla costretta ad una interazione alla cieca. Partita teatrale a due, mai uguale a se stessa, questa pièce spinge il gioco dell’abuso linguistico alle estreme conseguenze. Ogni sera diverso, lo spettacolo mescola provocatoriamente realtà e finzione, canovaccio e reazioni imprevedibili, buttando in scena la continua metamorfosi della vita nell’arte e viceversa. Un abuso, insomma
di Tim Crouch
(si alternano nelle repliche) Matteo Angius, Gabriele Benedetti, Pieraldo Girotto
e ad ogni replica un attore ignaro del copione – Valerio Binasco, Valentina Cervi, Valter Malosti
regia Fabrizio Arcuri
Accademia degli Artefatti
in collaborazione con IED – Roma / British Council, Trend – nuove frontiere del Teatro Britannico / Santarcangelo – International Festival of the Arts / Festival Teatri delle Mura di Padova / Armunia – Castiglioncello / Officina culturale – Regione Lazio
Cavallerizza Reale, Manica Corta | Durata 1h 15′
31 ottobre 2010 | ore 17.00 – 18.30 – 20.00[Gallery not found]