Jan Fabre non solo è maestro nel creare potenti affreschi della nostra decadenza, come Orgy of Tolerance, che ha chiuso Prospettiva09, ma lo è anche nel cucire spettacoli su misura per straordinari perfomer, attori o danzatori. Creato da Jan Fabre e Ivana Jozic nel 2008, Another Sleepy Dusty Delta Day è un assolo di danza interpretato da Artemis Stavridi. Il titolo riporta al leggendario pezzo di Bobby Gentry del 1967, Ode to Billy Joe, ballata country dalle fosche tinte quasi gotiche. Roberta Lee Streeter, in arte Bobby Gentry, una delle prime cantautrici country a scrivere e produrre i propri lavori, ha fatto delle ballate uno spaccato dello stile di vita e dei valori culturali del profondo Sud degli Stati Uniti d’America. Così “un altro polveroso e sonnolento giorno sul Delta”, il titolo del solo creato da Fabre, richiama alle atmosfere della foce del Mississipi, con le sue vaste distese agricole e la tenace fierezza americana degli abitanti. Un pranzo di famiglia a casa di una adolescente: la madre annuncia il gesto di Billy Joe, che si è gettato da un ponte. Mentre si parla del ragazzo, ciascuno riporta alla mente episodi della sua vita, ci si scambia il cibo e si parla del più e del meno. Amore proibito e suicidio sono il punto di partenza dello spettacolo, una storia che accade in una lontana e opprimente giornata, un racconto di amore e di abbandono che si chiude con un tuffo nell’oscurità sconosciuta. Another Sleepy Dusty Delta Day si apre con la lettera di un uomo alla propria amata, un testo profondamente intimo che enfatizza il diritto di disporre della propria vita, ma soprattutto della propria morte. Un testo che racchiude la testimonianza dell’empatia e del rispetto per la vita, l’amore, la morte.