Vincitore del premio Fringe al Festival di Edimburgo e del premio Herald Archangel, A Life in Three Acts è la storia di Bette Bourne, performer e figura chiave del movimento di liberazione gay del dopoguerra. Vivo ed esaltante, il lavoro è l’adattamento di alcune conversazioni private tra Bourne e il drammaturgo Mark Ravenhill. Presentato come monologo da Bourne, il racconto segue la sua infanzia nel dopoguerra, la vita nella “Comune” di drag a Notting Hill negli anni Settanta, il suo ruolo seminale nella nascita del Gay Liberation Front in Gran Bretagna, la compagnia teatrale gay BLOOLIPs famosa in tutto il mondo e molto altro ancora. La performance è eccezionalmente onesta, emozionante, spiritosa ed è una commovente celebrazione dell’emancipazione gay. Mark Ravenhill, talento della nuova scena inglese e columnist delle pagine culturali del quotidiano The Guardian, ha debuttato come drammaturgo nel 1995 con i controversi monologhi Fist e His Mouth. Il successo internazionale arriva l’anno successivo grazie a Shopping and Fucking, seguito da Some Explicit Polaroids. Nel 2001 va in scena al National Theatre di Londra Mother clap’s Molly House. Tra le ultime produzoni I 17 pezzi di Spara, trova il tesoro e ripeti sono stati rappresentati nel 2007 al Fringe Festival di Edimburgo, in un evento speciale dedicato all’autore dal titolo Ravenhill for Breakfast e sono andati in scena a Prospettiva09 nella versione dell’Accademia degli Artefatti.