Scontro, solitudine, notte e deserto

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Quattro sono le parole chiave del teatro di Bernard-Marie Koltès: scontro, solitudine, notte e deserto. Attorno ad esse si sviluppa la poetica di questo autore, morto di Aids nel 1989 a soli quarantuno anni, cacciatore di realtà, capace di una scrittura di straordinaria forza visionaria, ispiratrice di metafore indimenticabili. Lotta di negro e cani è la cruda fotografia di un’Africa nascosta, raccontata attraverso un alternarsi di luci e ombre, suoni e parole nella notte, con un procedere cinematografico di visioni aperte e primi piani che esaltano la doppia natura claustrofobica e apocalittica del testo. Una storia esemplare di crudeltà senza scampo, che giunge ineluttabilmente alla sua tragica conclusione finale.

«Il Teatrino Giullare è un teatro fantastico popolato di attori in carne ed ossa, di attori di legno, argilla, ombre, maschere e marchingegni. Teatrino Giullare costruisce la sua originale poetica in una casa-laboratorio sulle colline bolognesi di Sasso Marconi. Il lavoro dei due artigiani, un po’ orafi, un po’ falegnami, è di quelli non comuni e viene da un lungo apprendistato»: così Giuliano Scabia descrive il lavoro della compagnia, che ha debuttato proprio all’interno del Corso di Drammaturgia che Scabia tiene al DAMS di Bologna.

Costituito da Enrico Deotti e Giulia Dall’Ongaro, due attori-registi-costruttori che sperimentano le possibilità dell’interazione fra le persone e i manufatti, come pupazzi di legno e di argilla, maschere o protesi, Teatrino Giullare dal 1995 ad oggi ha realizzato allestimenti teatrali, mostre e laboratori in tutta Italia e in molti paesi del mondo. Tra i riconoscimenti ricevuti, il Premio Nazionale della Critica (2006), il Premio Speciale Ubu 2006, il Premio Speciale della Giuria e Premio Brave New World per la regia al 47° Festival Internazionale di Teatro MESS di Sarajevo (2007).

Ilaria Godino

Scheda versione inglese a cura del tirocinio Facoltà di Lingue – Universita degli studi di Torino

>La scheda dello spettacolo
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The key-words of Bernard-Marie Koltès’ theatre are four: fighting, loneliness, night and desert. Around them develops the poetics of this author, dead from AIDS in 1989 when he was only 41 years old, hunter of realities, talented with a written of extraordinary visionary power , which inspired unforgettable metaphors. Lotta di negro e cani corresponds to a photograph of the crude reality of a secret and hidden Africa, narrated in a way that alternates between light and darkness, sounds and speech throughout the night, and proceeds like a film with extreme long shots and close-ups that celebrate the double nature, both claustrophobic and apocalyptic, of the theatrical text. An exemplary history of hopeless cruelty which inevitably comes to a tragic final conclusion.

«Teatrino Giullare is a fantastic theatre populated with actors in the flesh, wooded and clay actors, shadows, masks and contraptions. Teatrino Giullare builds its original poetics in a theatrical workshop in the hills of Sasso Marconi, a town in the nearby of Bologna.The work of the two craftsmen, who are both goldsmiths and joiners, is uncommon and derives from a long apprenticeship»: this is the way by which Giuliano Scabia describes the job of the theatrical company, which made its début just throughout the Dramaturgy course that Scabia runs at DAMS of Bologna University.

Set up by Enrico Deotti and Giulia Dall’Ongaro, two actors and directors who experiment with the possibilities of interaction between people and handmade articles, like wooded and clay puppets, masks or prosthesis, Teatrino Giullare, from 1995 till nowadays, realized theatrical settings, shows and workshops both throughout Italy and in several other countries all over the world. Among all the recognitions, they received: Premio Nazionale della Critica 2006 (The Critics National Award 2006); Premio Speciale Ubu 2006 ( The Ubu Special Award); Premio Speciale della Giuria (Special Jury Award) and Premio Brave New World (Brave New World Award) for the best direction during the 47th  International Theatre Festival MESS in Sarajevo (2007).

Ilaria Godino

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