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Dopo circa venti anni, rispetto alle prove più antiche degli indimenticabili e violenti Marat-Sade, La Prigione, I Negri, dove si liberava quella condizione carceraria quotidianamente tenuta repressa, gli attori-detenuti della Compagnia della Fortezza hanno acquisito grande consapevolezza e maturità tale da consentir loro un’intima confessione ma anche con un rigoroso distacco, ad ogni spettacolo; Anche con I pescecani, ovvero quello che resta di Bertolt Brecht si assiste a uno spettacolo che sembra togliere il respiro: un delirante grido di denuncia contro i soprusi e le prevaricazioni della nostra società, raccontando la pazzia che contraddistingue tutte le azioni quotidiane.
«Bisogna avere la forza per domande di cui nessuno oggi ha il coraggio», grida un attore elegantemente vestito di bianco, «bisogna essere flessibili, non ha pagamento, ma più potenza, non pace ma guerra», poi «Egoismo? Il capolavoro dell’autoconservazione, la castità, un palese incitamento alla contro natura», e ancora, «noi non vogliamo una vita povera, hanno inventato un mondo ideale, bravi, avete inventato un mondo ideale», «noi giudicheremo gli angeli» e per finire «il cristianesimo si è schierato dalla parte di tutto ciò che è debole, mal riuscito e miserabile». Premio Ubu 2004 come miglior spettacolo, I pescecani ovvero quello che resta di Bertolt Brecht è un dirompente grido di denuncia contro ingiustizie, prevaricazioni, arroganza, che nei grossi squali trova l’incarnazione perfetta. Cabaret espressionista in cui la musica dal vivo domina la scena, I Pescecani è un tributo al genio drammaturgico di Brecht.
«L’Opera da tre soldi – dichiara Armando Punzo – è la fonte di partenza, il testo a cui ci siamo ispirati di più, che ci permetteva di affrontare questo autore che è Brecht. Però fondamentalmente ne I Pescecani si è provato ad esaltare tutti gli aspetti più negativi dell’essere umano, delle scelte che fa, del suo modo di vivere, di concepire la vita (…). È un testo “alla rovescia” dove noi non facciamo altro che esaltare dall’inizio alla fine tutto quello che c’è di negativo, che nella società vediamo di negativo; è una scuola del male, esortazione al male, in continuazione, proprio per feroce ironia rispetto a tutto questo». La Compagnia della Fortezza, tra le più importanti compagnie del panorama teatrale italiano ed europeo, nasce nel 1988 con un progetto di laboratorio all’interno del carcere di massima sicurezza di Volterra, sotto la direzione di Armando Punzo. A partire dal 1993 gli spettacoli della compagnia della Fortezza sono stati rappresentati anche fuori dal carcere e sono stati invitati nei principali teatri e festival italiani e internazionali.
Scheda versione inglese a cura del tirocinio Facoltà di Lingue – Universita degli studi di Torino
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After about twenty years, if compared to the oldest performances of the violent and never to be forgotten Marat-Sade, La Prigione, i Negri, in which the daily repressed feeling of captivity was released, the actors-inmates of the Fortezza Company have aquired great awareness and maturity in so much as they have been able to provide an inmost confession and show an inflexible emotional detachment during every show. Even with I Pescani, ovvero quel che resta di Bertold Brecht(I Pescecani,that is what remains of Bertold Brecht), you will watch a show which will take your breath away: a frantic blaming cry against abuses and injustices of our current society, that tells us the madness that characterises each every day deed.
“It is necessary to have the strenght of asking difficult questions” shouts a dolled up man in white “you ought to be flexible, not with fee, more power, not peace but war”, and then “Selfishness? The masterpiece of self-preservation. Chastity, a clear provocation towards Mother Nature”, moreover, “we don’t want to live in poverty, they have made up an ideal world, well done, you have made up an ideal world” “We will judge the angels”. Best Show at Ubu 2004 awards, I Pescecani, ovvero quel che resta di Bertold Brecht (I Pescecani, that is what remains of Bertold Brecht), is an explosive shout against wrong and arrogance, that is perfectly embodied in big sharks.
“This minor opera” states Armando Punzo “is the reversal of reality, in which we make nothing but upraise from the beginning to the end everything is negative in life and that we perceive this way. It is a sort of evil’s school, an exhortation to evil, continuously, to use irony towards all this. The Fortezza Company, among the most important companies in the Italian and European theatrical background, was born in 1988 of the lab project inside the maximum security prison in Volterra under the direction of Armando Punzo. Since 1993 The Fortezza Company’s shows have been played outside the jail too and have been asked to take part in the most important Italian and International festivals and theatres.