Nella primavera del 2007 Mark Ravenhill, il drammaturgo inglese, cade in coma e quando si risveglia realizza di aver preso l’impegno di scrivere una pièce al giorno per ognuno dei giorni del festival teatrale di Edimburgo. Nelle settimane successive, Ravenhill scrive Shoot/Get Treasure/Repeat (Spara, trova il tesoro e ripeti), ciclo di sedici pièce, ispirate ad altrettanti classici della letteratura, del cinema o della musica. Ogni pezzo è autonomo, una sola storia declinata in molti modi. Uno stesso spazio abitato da persone che continuamente si travestono e si nascondono; e così anche i luoghi e le scene, gli stessi ma continuamente camuffati. Una guerra tra finzione e realtà, una realtà capace di vincere solo all’interno dell’artificio. Dopo Martin Crimp e Tim Crouch, l’Accademia degli Artefatti incontra Ravenhill, autore capace di raccontare il mondo ricomponendo i modi, le lingue e le relazioni entro cui le storie avvengono – dall’antica Grecia a oggi.
Nascita di una nazione – Mark Ravenhill 2007 – David W. Griffith1915
Accorrete numerosi! Venite a vedere, venite a sentire! È un’occasione unica. Loro vengono da lontano e poi subito ripartiranno per chissà dove. Ma per oggi, almeno per oggi, sono qui per noi, per raccontarci come hanno fatto loro, per dirci come dobbiamo fare noi. Forse abbiamo ancora una via d’uscita, una speranza. Forse c’è la soluzione! Loro l’hanno trovata. Ci diranno come trovarla, a noi che pensavamo di essere spacciati. Ritroviamoci, uniti e coraggiosi, e ce la faremo!
Le Troiane – Mark Ravenhill 2007 – Euripide 415 a.c.
Si apre il sipario./ «Perché ci attaccate così? / Diteci perché? Perché vi fate esplodere?/ Guardateci ora. Guardateci. Guardateci bene. Cosa vedete? / Di fronte a voi ci sono i buoni. / Non capisco… non ci arrivo… perché vi fate esplodere contro i buoni?/ Siamo i buoni. I bravi. I virtuosi. Il nostro modo di vivere è quello buono, giusto./L’unico. Libertà, democrazia, verità, storia, e allora? Perché volete ucciderci? Per favore perché? Per favore vogliamo capire. Davvero. Perché ci attaccate?». Si chiude il sipario. Ma siamo appena all’inizio.
Delitto e castigo – Mark Ravenhill 2007- Fedor Dostoesvskij 1866
Un soldato e una giovane intellettuale. Un normale interrogatorio di guerra – per quanto la guerra e gli interrogatori abbiano a che fare con la normalità. Un vetro tra quello che succede e il pubblico, che così può scegliere quanto voler guardare e quanto specchiarsi. Se non fosse tutto così chiaro a un certo punto potrebbe sembrare un normale dialogo tra una donna addolorata che non può e non vuole amare un giovane disperato – per quanto tutto questo sia normale.
Paradiso perduto – Mark Ravenhill 2007 – John Milton 1667
Di notte, silenzio. Poi urla. E odori. E sguardi dalle finestre… Di nuovo, poi, silenzio. In un condominio, se si ascolta attentamente, con le orecchie appoggiate alle pareti, si può capire molto dei propri vicini. E pensare di capire molto di molte altre cose. In tempo straordinari e difficili come questi, è un bene potersi fidare dei tuoi vicini. Uno spettacolo che ha i colori e l’atmosfera di Lynch, la lingua dura e inaggirabile di Ravenhill, e il respiro epico e tragico di Milton.
Odissea – Mark Ravenhill 2007 – Omero 750 a.c. circa
Chi porta la libertà a chi? Chi ha così tanta democrazia da poterne regalare un po’? Chi sa di avere la civiltà dalla propria parte? Per quali valori si va in guerra? Per quali motivi si scappa? Quando si capisce chi sono i vincitori? E come? Chi sa quale è il suo posto? Chi sa che il suo posto non è quello dove sta adesso? Sei soldati con una missione da compiere. Un’altra appena compiuta. Sei uomini fanno quello che devono. Cosa vogliono? Tornare a casa. O forse no. E’ la solita storia dell’eterno ritorno rimandato. Niente di più.
Guerra e pace – Mark Ravenhill 2007 – Lev Tolstoj 1865
Sogno e realtà. Favole e incubi. Buio e luce. Silenzio e rumore. Guerra e pace. Un bambino lontano dalla guerra. Eppure nel bel mezzo della guerra. Un bambino che ancora neanche ci pensa a voler capire se c’è la verità, la giustizia, e dove siano. Semplicemente qualcuno gli vuole raccontare questa favola, quella del bene e del male. Lui intanto dorme, aspettando di sapere se è tutto un sogno o è proprio così che va il mondo.