Ilaria Godino – Responsabile | tel. +39 011 5169423 |
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progettazione, disegno e sviluppo Silvia Carbotti
immagine della campagna Mirko Baricchi
Biglietti ridotti per gli spettacoli programmati alla stagione d’Opera del Teatro Regio, presentando l’abbonamento alla stagione del Teatro Stabile di Torino presso la biglietteria del Teatro Regio.
Fino ad esaurimento dei posti disponibili.
Il Teatro Stabile di Torino offre ai suoi abbonati alla stagione 2010/2011 la possibilità di acquistare a prezzo speciale l’Abbonamento Musei 2011 a partire dal 1° dicembre 2010 presso le biglietterie di tutti i musei aderenti e presso lo sportello InfoPoint della Regione Piemonte (piazza Castello, 165). L’abbonamento è valido dal 1° dicembre 2010 al 31 dicembre 2011.
L’abbonato del Teatro Stabile di Torino ha diritto all’ingresso a prezzo ridotto al Museo Nazionale del Cinema – Mole Antonelliana.
L’abbonato del Teatro Stabile di Torino, presentando l’abbonamento presso le biglietterie, ha diritto al biglietto ridotto per gli spettacoli programmati nei Teatri della Fondazione Circuito Teatrale del Piemonte fino ad esaurimento dei posti.
L’abbonato del Teatro Stabile di Torino ha diritto allo sconto del 10% sui servizi offerti dal CUS e CUS Card. Info su www.custorino.it
L’abbonato ha diritto al biglietto ridotto per gli spettacoli non compresi nel proprio abbonamento.
more [+]Dopo il successo della prima edizione, torna il festival d’autunno Prospettiva, un progetto di Mario Martone e Fabrizio Arcuri, che affronterà, dal 15 ottobre al 14 novembre 2010, le dinamiche del doppio. Il perno centrale del nuovo programma sarà il numero 2, declinato non solo per contenuti (identità/conflitto, bene/male, amore/odio, verità/finzione) ma anche per forma e costruzione drammaturgica, in una continua alternanza di moltiplicazioni di significato.
Come già avvenuto nella passata edizione, Prospettiva vivrà anche di collaborazioni e contaminazioni importanti, dalla danza contemporanea di Torinodanza alla musica elettronica di Club to Club e al percorso di ricerca in bilico fra tradizione ed innovazione di Musica 90, dalle nuove tecnologie
dello Share Festival alla poetica artigianalità del teatro di figura di Incanti. Inoltre, Prospettiva offrirà nuovamente una ribalta nazionale alle giovani e più interessanti compagnie torinesi, ospitando i debutti di alcune nuove produzioni sostenute dal Sistema Teatro Torino e gli spettacoli segnalati da
RIgenerazione 2010.
Jan Fabre, eclettico maestro dell’arte contemporanea, aprirà il festival il 15 ottobre, al Teatro Carignano, con Another Sleepy Dusty Delta Day, assolo di danza creato insieme a Ivana Jozic e interpretato da Artemis Stavridi. Oltre al poliedrico artista fiammingo, sui palcoscenici dei nostri teatri si alterneranno alcuni grandi nomi del panorama teatrale internazionale come Rodrigo García e Leo Bassi, a cui si affiancheranno realtà emergenti: i Rimini Protokoll, che hanno preso parte all’ultimo PuSh Festival di Vancouver in occasione delle Olimpiadi Invernali 2010, la compagnia belga tg STAN, che ha visto celebrare il proprio ventennale dal Festival d’Automne di Parigi del 2009, la compagnia svizzera L’Alakran, che arriverà a Torino dopo aver toccato i più interessanti festival europei, il regista olandese Ivo van Hove che, di ritorno in Europa dopo una tournée estiva tra gli Stati Uniti e l’Australia, metterà in scena per la prima volta in Italia La voix humaine di Jean Cocteau e l’ensemble newyorkese Big Art Group diretta da Caden Manson, che partecipa nuovamente a Prospettiva con Cityrama, per la cui preparazione è stato organizzato un workshop a Torino. La manifestazione vedrà confrontarsi diversi approcci e diverse generazioni. Tra i nomi italiani si segnalano Romeo Castellucci, Antonio Latella, Marco Martinelli, il Teatro del Carretto e le giovani compagnie come Babilonia Teatri, Teatro Sotterraneo e Codice Ivan, reduci da importanti riconoscimenti non solo nazionali.
Torinodanza, nell’ambito di Prospettiva 2, proporrà una sezione dedicata ad Alain Platel e ai Ballets C de la B: due gli spettacoli che il coreografo belga metterà in scena (Out of context e Gardenia) ed uno di Lisi Estaras (Primero), coprodotti e presentati in prima nazionale, ed integrati da un programma che prevede un convegno, laboratori, incontri e proiezioni sulla grande compagnia fiamminga. Oltre a collaborare con Prospettiva per presentare a Torino lo spettacolo di Jan Fabre e Ivana Jozic, Torinodanza coproduce la nuova creazione di Sara Marasso.
Oltre 50 spettacoli per un festival ricco di nuove proposte che conta 20 fra prime nazionali e assolute e 14 spettacoli internazionali per un totale di 7 nazioni straniere coinvolte.
L’attività internazionale del Teatro Stabile di Torino – membro della prestigiosa Unione dei Teatri d’Europa (UTE) – nel 2010 non sarà legata soltanto al calendario di Prospettiva, ma, grazie alla fondamentale intermediazione del Goethe Institut di Torino, potrà contare su una importante collaborazione con la Volksbühne di Berlino. Da gennaio 2010, infatti, le due strutture sono gemellate su un progetto biennale che, attraverso un fitto calendario di attività, condurrà nel 2011/2012 alla coproduzione del Fatzer Fragment di Bertolt Brecht.
more [+]L’insegnamento di Philippe Hottier (ex attore del Théâtre du Soleil), fondato sulla scelta di un’etica viva basata sul non giudizio e sul riconoscimento della diversità, aspira a migliorare la comprensione di sé e dell’altro, sotto forma di esplorazione della persona umana e del suo funzionamento. Per poter avvicinare il clown e la dinamica clownesca, durante il workshop organizzato dalla Compagnia Tardito/Rendina, l’attore/danzatore ha esplorato in una prima fase il proprio mondo egoico per poi passare alla sua messa in movimento nello spazio scenico. Oltre ad un approfondimento della dimensione clownesca, questo il lavoro mirava a sostenere ’attore/danzatore nel suo percorso professionale e ad elaborare in modo sottile il personaggio, sia nel campo della tragedia che in quello della commedia.
docente Philippe Hottier / workshop organizzato dalla Compagnia Tardito Rendina
A partire dallo scorso gennaio la Fondazione del Teatro Stabile di Torino e la Volksbühneam- Rosa-Luxemburg-Platz di Berlino sono gemellate per un progetto biennale, finanziato dal Wanderlust Fund della Kulturstiftung des Bundes. Questa importante partnership internazionale è nata in seno al festival d’autunno Prospettiva09 ed è stata resa possibile grazie al sostegno offerto dal Goethe-Institut di Torino, che in questi mesi ha collaborato strettamente con le due istituzioni, svolgendo un’indispensabile ed efficace attività di organizzazione e mediazione. Nel corso dei prossimi due anni il progetto si articolerà, tra Torino e Berlino, in un lungo elenco di attività congiunte, che spazieranno dagli approfondimenti teorici sulla drammaturgia contemporanea allo scambio di personale tecnico ed amministrativo tra le due strutture, offrendo inoltre nuove occasioni di approfondimento per gli studenti della Scuola per Attori della Fondazione, e coronando l’intera iniziativa con uno speciale progetto coproduttivo, che andrà in scena nelle due città nell’autunno del 2011, coinvolgendo artisti italiani e tedeschi. Il titolo scelto è il Fatzer Fragment di Bertolt Brecht, il testo incompiuto più famoso del grande drammaturgo tedesco, conosciuto in Italia grazie al montaggio che Heiner Müller fece delle oltre 500 pagine di appunti e di bozze lasciate da Brecht.
prodotto dalla Fondazione del Teatro Stabile di Torino / Volksbühne-am-Rosa-Luxemburg-Platz
di Berlino
in collaborazione con il Goethe-Institut Turin
con il supporto del “Fund Wanderlust” della German Federal Cultural Foundation
Cavallerizza Reale, Via Verdi 9
8 ottobre 2010 | ore 20:00 – 22:00
Nuove prospettive su Bertolt Brecht. Con performances, installazioni dei PORTAGE (Torino), con la performance “Taglio Netto” dei TONY CLIFTON CIRCUS (Roma), una lettura pubblica di materiale dal “frammento-Fatzer” di Bertolt Brecht, con alcuni brani dell’ “Opera da tre soldi”, eseguiti al violino da H.E.R. (Roma), videoproiezioni, e altre sorprese. In apertura siamo felici di offrire a tutti un piccolo aperitivo. Benvenuti al primo Brecht-Camp a Torino!
Cavallerizza Reale, Manica Corta
9 ottobre 2010
Incontri con:
Fabrizio Arcuri (regista – Roma/Torino), Sergio Ariotti (Direttore Festival delle Colline torinesi – Torino), Nevio Gàmbula (attore e scrittore – Verona), Clemens-Carl Härle (docente die letteratura – Siena), Alexander Karschnia (performer, teorico – Berlin), Thomas Martin (autore, regista, pubblicista –Berlin), Milena Massalongo (germanista – Verona), Armando Punzo (regista, Volterra), Philippe Vincent (regista – Lyon), Michael Wehren (studioso di teatro – Leipzig), discutono di e attraverso Brecht. (Con traduzione simultanea)
consulta l’intero programma
Scambio di personale tra le due strutture e workshop a Berlino per gli allievi della Scuola per Attori
Prime prove dello spettacolo a Berlino
Debutto dello spettacolo a Torino
Debutto dello spettacolo a Berlino
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pensieri, parole opere e omissioni per il festival d’autunno di Torino.
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Vincitore del premio Fringe al Festival di Edimburgo e del premio Herald Archangel, A Life in Three Acts è la storia di Bette Bourne, performer e figura chiave del movimento di liberazione gay del dopoguerra. Vivo ed esaltante, il lavoro è l’adattamento di alcune conversazioni private tra Bourne e il drammaturgo Mark Ravenhill. Presentato come monologo da Bourne, il racconto segue la sua infanzia nel dopoguerra, la vita nella “Comune” di drag a Notting Hill negli anni Settanta, il suo ruolo seminale nella nascita del Gay Liberation Front in Gran Bretagna, la compagnia teatrale gay BLOOLIPs famosa in tutto il mondo e molto altro ancora. La performance è eccezionalmente onesta, emozionante, spiritosa ed è una commovente celebrazione dell’emancipazione gay. Mark Ravenhill, talento della nuova scena inglese e columnist delle pagine culturali del quotidiano The Guardian, ha debuttato come drammaturgo nel 1995 con i controversi monologhi Fist e His Mouth. Il successo internazionale arriva l’anno successivo grazie a Shopping and Fucking, seguito da Some Explicit Polaroids. Nel 2001 va in scena al National Theatre di Londra Mother clap’s Molly House. Tra le ultime produzoni I 17 pezzi di Spara, trova il tesoro e ripeti sono stati rappresentati nel 2007 al Fringe Festival di Edimburgo, in un evento speciale dedicato all’autore dal titolo Ravenhill for Breakfast e sono andati in scena a Prospettiva09 nella versione dell’Accademia degli Artefatti.
more [+]La voce umana di Jean Cocteau debutta il 15 febbraio del 1930 al Théâtre de la Comédie-Française, in un clima di forte attesa e accompagnato dalle polemiche dei detrattori dello scrittore e poeta. Questo monologo, uno dei più toccanti mai scritti per un’interprete femminile, dipana lo strazio di un sentimento affidandolo ad una lunga telefonata. La parola, vera protagonista in scena, srotola tra frasi mozze, silenzi interlocutori, riuscendo a restituire al pubblico anche la voce all’altro capo dell’apparecchio. La banalità dell’occasione, una semplice telefonata, è spazzata via da una forte tensione poetica, che incarna il “teatro puro” di Cocteau. Ivo van Hove, direttore del Toneelgroep Amsterdam, è probabilmente uno dei più grandi talenti della scena europea contemporanea. Negli Stati Uniti ha conquistato un Obie Award per le sue regie Off-Broadway, e dopo i successi registrati in Australia, Canada ed Asia, Van Hove arriva per la prima volta in Italia a Prospettiva2 con La Voix Humaine, di cui propone una raffinata versione, perfettamente in equilibrio tra un morboso voyeurismo ed un coinvolgimento palpitante, sottolineando il talento dell’interprete, l’attrice olandese Halina Reijn, nota al grande pubblico per film come Black Book di Paul Verhoeven, Hotel Paraiso di Paula van der Oest e Operazione Valchiria di Bryan Singer.
Jan Fabre non solo è maestro nel creare potenti affreschi della nostra decadenza, come Orgy of Tolerance, che ha chiuso Prospettiva09, ma lo è anche nel cucire spettacoli su misura per straordinari perfomer, attori o danzatori. Creato da Jan Fabre e Ivana Jozic nel 2008, Another Sleepy Dusty Delta Day è un assolo di danza interpretato da Artemis Stavridi. Il titolo riporta al leggendario pezzo di Bobby Gentry del 1967, Ode to Billy Joe, ballata country dalle fosche tinte quasi gotiche. Roberta Lee Streeter, in arte Bobby Gentry, una delle prime cantautrici country a scrivere e produrre i propri lavori, ha fatto delle ballate uno spaccato dello stile di vita e dei valori culturali del profondo Sud degli Stati Uniti d’America. Così “un altro polveroso e sonnolento giorno sul Delta”, il titolo del solo creato da Fabre, richiama alle atmosfere della foce del Mississipi, con le sue vaste distese agricole e la tenace fierezza americana degli abitanti. Un pranzo di famiglia a casa di una adolescente: la madre annuncia il gesto di Billy Joe, che si è gettato da un ponte. Mentre si parla del ragazzo, ciascuno riporta alla mente episodi della sua vita, ci si scambia il cibo e si parla del più e del meno. Amore proibito e suicidio sono il punto di partenza dello spettacolo, una storia che accade in una lontana e opprimente giornata, un racconto di amore e di abbandono che si chiude con un tuffo nell’oscurità sconosciuta. Another Sleepy Dusty Delta Day si apre con la lettera di un uomo alla propria amata, un testo profondamente intimo che enfatizza il diritto di disporre della propria vita, ma soprattutto della propria morte. Un testo che racchiude la testimonianza dell’empatia e del rispetto per la vita, l’amore, la morte.
Paola Bianchi si forma come danzatrice presso la scuola Bella Hutter di Torino. Dal 1980 al 1986 lavora nella compagnia di Anna Sagna. Dal 1986 lavora come coreografa indipendente. Nel 1994 crea la compagnia AGAR. Dal 1997 collabora con la compagnia Controluce teatro d’ombre di Torino, curando i movimenti coreografici degli spettacoli.
Nel 2007 cura le coreografie per Business class, spettacolo diretto da Barbara Klein e prodotto dal Kosmostheater di Vienna. Con Duplica Paola Bianchi coniuga la danza contemporanea e il teatro d’ombre, facendoli rivivere nel tessuto drammaturgico di Rosa Mogliasso.
coreografia e danza Paola Bianchi
drammaturgia Paola Bianchi, Rosa Mogliasso
da un racconto di Rosa Mogliasso
disegno luci Paolo Pollo Rodighiero
pratica luci Chiara Girolomini
video Paola Bianchi, Chiara Girolomini
Associazione Agar (Italia)
in collaborazione con INCANTI/Controluce Teatro d’Ombre, Teatro dei Cinquequattrini,
Teatro A. Massari, Teatro Comunale Rosaspina, L’attoscuro, KosmosTheater
Sopra un lungo tavolo, simile a quelle delle feste popolari e illuminato da una treccia di lampadine colorate è immaginato un quartiere operaio. Ci sono le case, la chiesa, il filare di pioppi e gli abitanti che sembrano le statuine di un presepio napoletano. La tovaglia di carta è il piazzale asfaltato e allo stesso tempo lo schermo del cinema all’aperto, ma anche un grande foglio di quaderno disseminato di calcoli, scarabocchi e schizzi preparatori. E questo perché l’anima di tutte le storie dello spettacolo è la meccanica, la curiosità che riempie il tempo inseguendo carrucole, leve, ruote azionate dal vento o dall’acqua cui affidare un pensiero, un verso, una frase che non si fermi.
regia di Gyula Molnar
sculture Gigio Brunello
suoni e rumori Lorenzo Brutti
opere in ferro Elis Fraccaro
musiche originali di Gigio Brunello arrangiate ed eseguite da David Boato (Tromba), Marco Ponchiroli (Pianoforte). Rosa Brunello (Basso elettrico)
Gigio Brunello (Italia)
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Les ballets C de la B sarà a Torino dal 29 ottobre al 13 novembre 2010 per presentare tre spettacoli e una serie di attività collaterali. A partire dal 18 ottobre la compagnia curerà per tre settimane un grande atelier di formazione che darà vita ad un esito di laboratorio presentato sia a Torino che a Milano, grazie alla collaborazione con la Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi. Una breve performance sarà inserita nello spettacolo di Alain Platel Out of Context – for Pina, in scena il 9 e 10 novembre. La compagnia infine terrà incontri presso l’Accademia Albertina delle Belle Arti, l’Università degli Studi di Torino e la Casa Circondariale “Lorusso Cutugno”.
les ballets C de la B
docenti danzatori Juliana Neves, Quan Bui Ngoc